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8.12.2011

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Sono immerso costantemente nello sguardo dell’altro, lo respiro come l’aria: ne ho bisogno. E questo bisogno è miseria, povertà, mancanza. Lo avverto quando, chiuse tre porte, mi ritrovo nudo con me stesso. E nemmeno allora sono al sicuro dallo sguardo dall’altro. Anche allora vorrei offrire la mia stessa nudità, a volte: e cercare una solenne approvazione. Ma altre volte il mio corpo diventa trasparente, il desiderio del desiderio dell’altro svanisce, e con esso svanisce parte di me: quella polvere d’umanità che mi dà un nome e un volto e una parte. E’ allora che il bisogno, il desiderio di desiderio, lasciano il posto al desiderio semplice, puro.


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