Siviglia è una città dialettica. La tesi è la serenità del Patio de las Doncellas e dei giardini dell’Alcazar - una serenità che cerca lo spazio chiuso, ordinato, in cui il pensiero e il corpo possano muoversi con passi lenti, pur senza dimenticare la vertigine del cosmo. L’antitesi è il cattolicesimo, con lo slancio verticale della struttura gotica della cattedrale e l’inquietudine dei sui eccessi barocchi. La sintesi è la saggezza mudéjar: uno sguardo che sa tutte le sofferenze del mondo - le numera una per una - e tutte le inquietudini che come vermi ci scavano dentro: e tuttavia sorride.









