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Tutti gli articoli.
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Picchiare i fascisti
Durante il fascismo Aldo Capitini perse il posto di segretario alla Normale di Pisa e finì in galera, alle Murate di Firenze, in quanto teorico, insieme a Guido Calogero, del Movimento liberalsocialista. Dopo la fine del fascismo gli capitò, in corso Vannucci nella sua Perugia, di assistere a questa scena: dei poliziotti portavano in Questura un picchiatore fascista, dei più feroci; e degli antifascisti gli si gettarono addosso, lo isolarono e lo picchiarono. E non rimase a guardare, ma intervenne per pregare gli antifascisti di smetterla. Il risultato fu che venne preso lui stesso per fascista e ricevette la sua porzione di percosse...
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Valditara e l'autorità
C’era una volta una scuola seria, rigorosa, in grado di favorire anche l’ascesa sociale dei poveri, perché offriva loro una reale preparazione. Poi è arrivato il Sessantotto, con il suo “vietato vietare”, e la scuola è stata travolta da un “facilismo amorale” che l’ha resa sostanzialmente inutile. È una sintesi de "La scuola dei talenti" di Giuseppe Valditara (Piemme, Milano 2024), attualmente a capo di quello che ha voluto chiamare Ministero dell’Istruzione e del Merito; ed il suo libro è, a sua volta una sintesi degli argomenti e dei luoghi comuni del discorso di destra sulla scuola...
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Scrittura in corsivo ed estetica della manualità
Saper scrivere a mano, in corsivo, è meglio che non saperlo fare. Ci spiega perché, buon ultimo, Raffaele Simone, in un articolo pubblicato su “Avvenire” che tuttavia fatico a immaginare scritto a mano. Mi figuro piuttosto Simone che digita con due dita su una tastiera. Perché è questo il modo in cui per lo più vengono scritte oggi le cose che poi si pubblicano sui giornali – per non parlare dei libri. Pochi sanno davvero usare una tastiera, perché non è cosa che si insegni a scuola e nessuno scrive articoli sull'importanza di farlo. (Naturalmente può essere che Simone sia un asso della tastiera, così come è possibile che invece scriva davvero a mano anche i suoi articoli e libri, lasciando ad altri il compito di trasformare le sue lettere vergate a mano in lettere digitali.)..
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Dare a Di Cesare quel che è di Di Cesare
Quando il fascista Putin ha aggredito l'Ucraina - e si trattava, e si tratta, di molta gente innocente massacrata, come continuazione del genocidio voluto da Stalin - Donatella Di Cesare ha negato il diritto degli Ucraini alla resistenza armata, in nome della nonviolenza. Ora commenta la morte della brigatista rossa Barbara Balzerani con queste parole:...
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Cedimenti mistici
Per gli studiosi di sinistra di Leopardi - primo fra tutti Luporini - è fondamentale dimostrare che il Recanatese non ha mai avuto alcun cedimento mistico...
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Il poliziotto e l'insegnante
All'età di diciotto anni ho fatto il concorso in Polizia. Ricordo un viaggio in treno di notte, nel corridoio, una mattina al foro romano e un pomeriggio all'hotel Ergife a mettere crocette su un foglio – mi si chiedeva tra l'altro, ricordo, cos'è l’echidna – cercando di non addormentarmi. Lo superai. E per qualche giorno, dunque, mi chiesi se quella non fosse la mia via. Una uscita assolutamente onorevole per uno della mia classe sociale; e del resto il mio professore di musica a lungo aveva cercato di convincermi a lasciare la scuola, evidentemente così poco efficace con me, per fare il poliziotto, un lavoro che, in difetto di qualità intellettuali, avrebbe potuto mettere a buon frutto le mie qualità fisiche....
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Chi è responsabile del genocidio dei palestinesi?
In generale, ritenere che un popolo sia responsabile, in solido, delle azioni del suo governo vuol dire accettare una identificazione di popolo e governo che è già fascista. Sono dunque ben lontano dal ritenere che gli ebrei siano responsabili del genocidio di Gaza. E tuttavia, quando il governo israeliano compie un genocidio dei palestinesi per punirli dell'azione di Hamas sta facendo propria esattamente questa identificazione tra popolo e organizzazione politica.
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Lo stupro di una donna che ha bevuto
Da femminista - sequendo un suo femminismo - Pulsatilla ritiene che una donna non abbia il diritto che ha un uomo, di lasciarsi andare come e quando vuole, di rendersi anche vulnerabile senza che qualcuno ne approfitti. È una vittima ambulante in una società in cui è stata dichiarata una guerra contro di lei. Il lupo può star tranquillo. Avrà tutta la nostra comprensione, lo ringrazieremo perfino per aver incarnato così bene un archetipo e per aver aiutano l’ingenua bambina a diventare una donna. Magari una donna che, facendo tesoro della sua esperienza e di quella delle sue sorelle, scrive articoli simili.
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Due visioni
Questo mondo è atomi e vuoto, un infinito meccanismo che nulla sa degli individui che travolge ad ogni istante, senza che la vita di un essere umano valga più di quella di un insetto. Una trama di processi chimici e fisici, in cui la vita compare come fenomeno tra gli altri, e per di più come fatto violento; in cui ogni essere deve sopprimere altri esseri per sopravvivere...
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Una madre
Un passo del secondo libro del "De Rerum Natura".
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Microteoria
Dio in Occidente è stato...
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Dove ci conduce il desiderio
Amore e sesso in Lucrezio.
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Il senso di Salvini per gli italiani
Non esistono, per Salvini e per la nuova destra italiana, gli italiani. Esistono i suoi italiani.
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Valutazione della Progettazione didattica condivisa
Come previsto, alla fine del primo quadrimestre mi sono fermato con la classe quarta per valutare la sperimentazione della Progettazione didattica condivisa. Si trattava di decidere se procedere anche nel secondo quadrimestre o tornare al modo di lavoro tradizionale. La valutazione è stata effettuata in data 29 gennaio è stato sottoposto agli studenti con un questionario anonimo con domande a risposta multipla e a risposta aperta. Queste le risposte...
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30 gennaio, martedì
Uno scrittore che ho sempre un po' snobbato - di quelli popolari: e dunque facili e leggeri (conclusione a volte ingiusta) - ha annunciato una sua grave malattia - ed è comparso alla televisione irriconoscibile. Pensavo, portando giù Mirò, a come vivrei io - a come vivrò io - dopo aver saputo di una grave malattia, anzi standoci dentro. A che farei del tempo, degli istanti. Come andrei avanti. Anzi: come mi fermerei...